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Social Media: Case History Italiani

7 Aprile // commenti 6 commenti

Social Media Marketing: Opportunità e rischi.

Obiettivo: Capire attraverso sei case history italiani, alcuni molto recenti, altri meno, come i social media (Facebook in primis) possano essere una straordinaria opportunità, ma anche un rischio se non gestiti nel modo corretto.

Prima di passare all’analisi dei case history, alcune considerazioni.

Il successo delle attività di comunicazione e marketing all’interno dei social media, non dipende dal mezzo scelto (Es. Facebook. Twitter, Youtube), ma dalla capacità di aziende e persone di relazionasi e comunicare in modo etico e trasparente con i propri utenti.

Le aziende che si preoccupano solo del ritorno sull’investimento, che vogliono vendere, non comprendono che i social media non sono il luogo della pubblicità a basso costo, ma spazi adatti al confronto, dove si dialoga e si costruiscono relazioni.

Queste non si possono ottenere esclusivamente spingendo offerte commerciali e pubblicitarie o sfruttando le dinamiche del passaparola dei social media, ma è necessario intercettare il possibile cliente attraverso un dialogo sui temi di suo interesse, offrigli valore e contenuti interessanti.

La conversazione deve però essere trasparente, naturale e disinteressata. se ci sono doppi fini o la strategia adottata si pone degli obiettivi non propriamente etici, il rischio è quello di commettere un grave errore.

I social media sono fatti di persone e non di numeri, se si prova in qualche modo a sfruttarle o ingannarle, si rivolteranno inevitabilmente sulla persona o azienda che ha attuato il comportamento scorretto.

E’ quindi sbagliato pensare che semplicemente aprendo dei profili sui sui social media si riuscirà ad apparire interessati. I social media non sono miracolose bacchette magiche in grado di migliorare l’immagine di un’azienda online.

Rendono semplicemente evidente ed amplificano il valore, ma anche gli aspetti negativi di un un’azienda, prodotto o brand.

Passiamo ora ad analizzare i case history e cerchiamo di capire quali sono le opportunità e i rischi connessi alle attività di social media marketing e quali insegnamenti si possono trarre.


100.000 visite in un giorno grazie a Facebook

Ludovico Spagnolo di Appuntisulweb racconta come è riuscito ad ottenere 100.000 visite in un giorno grazie agli utenti di Facebook che hanno condiviso il suo post, scatenando un passaparola inarrestabile.

Leggendo questo case history si capisce come non esistono trucchi per ottenere visibilità all’interno dei social media, nella maggior parte dei casi basta essere semplicemente attenti nel capire quali sono i problemi degli utenti e dare loro informazioni utili a risolverli.

Il tempismo nell’intercettare un bisogno reale e la velocità nel risolverlo, sono gli ingredienti necessari a conquistare utenti e visite nell’era del real time web.

Che cosa insegna questo case history?

    La viralità di un contenuto non dipende solamente dal fatto di essere divertente o sorprendente. E’ necessario che sia “dannatamente utile” e riesca a risolvere in modo concreto dubbi o problemi degli utenti. I social media sono solo un mezzo, una cassa di risonanza, nulla di più.

Link al case history| Appuntisulweb

Come ottenere 1000 fan in una settimana

Daniele Ghidoli di Bigthink spiega come è riuscito a guadagnare un numero di fan impressionante in soli sette giorni, facendo quello che i social media richiedono: ascoltare ed interagire con i propri utenti.

Nel suo post, ripercorre, analizzando in modo dettagliato gli eventi che hanno dato visibilità alla sua pagina Facebook, tanto da fargli guadagnare visite e fan.

In breve Daniele ha chiesto aiuto ai propri fan ed interagito con loro rispondendo puntualmente a tutti i commenti ricevuti, alimentando così la discussione.

I fan si sono sentiti chiamati in causa ed hanno partecipato attivamente dando inconsciamente visibilità alla pagina di Bigthink.

Che cosa insegna questo case history?

    Se riesci ad instaurare un dialogo diretto con i tuoi utenti, se crei interazione tanto da coinvolgerli in discussioni utili, tutto il resto viene da sé. I social media sono il luogo del dialogo, gli utenti hanno bisogno di trovare argomenti interessanti, di essere coinvolti ed interagire.

Link al case history| Bigthink

Una pagina Facebook di successo

Alessandro Sportelli di Facebookstrategy spiega come un suo cliente è riuscito a creare una pagina Facebook di successo, sfruttando le dinamiche del social media e rispettando poche semplice regole che gli hanno permesso di creare una vera community di appassionati.

Nel case history è illustrata la strategia attuata per la creazione e promozione di una pagina Facebook che non ha alcun legame con un azienda, bensì si tratta di community costruita giorno dopo giorno partendo da zero facendo leva sul coinvolgimento e il contributo degli stessi utenti in una nicchia specifica.

Update

La pagina “Artista Emergente” è stata vittima di un attacco. In sentisti l’autore della pagina Roberto Schembri è stato eliminato come amministratore, ma nonostante ciò è riuscito tramite i fan che lo supportano a far chiudere la pagina ed aprirne una nuova che i vecchi fan hanno seguito. Questo è un’ulteriore testimonianza di come i fan della pagina siano ormai una community che va ben oltre ai limiti e confini di Facebook.

Che cosa insegna questo case history?

    Individua un gruppo di persone appassionate, metti la tua creatività e passione e sfrutta la potenza dei social media per diffondere la tua idea. Rispetta le regole e potrai ottenere risultati sorprendenti e creare valore attorno ad un interesse specifico.

Link al case history| Facebookstrategy

Social commerce: Il caso Terranova World

Enzo Santagata di Social Media Marketing ha pubblicato un interessante case hisory relativo all’iniziativa legata al lancio dell’e-commerce di Terranova: “+ Piace, – Costa“. L’obiettivo di Terranova è quello di far conoscere lo store sfruttando in modo intelligente le dinamiche sociali offerte da Facebook.

L’ iniziativa ha avuto un buon seguito, oltre al passaparola spontaneo innescato da Facebook, numerosi siti e blog ne hanno parlato in modo entusiasta.

Tutto bene fino a quando Terranova non ha cambiato le regole del gioco scatenando una vera e propria rivolta da parte degli utenti.

In risposta alle critiche e al post pubblicato su Social Media Marketing, il marketing manager di Terranova World, Andrea Arcangeli ha risposto alle critiche in questo post.

Che cosa insegna questo case history?

    l social media non sono semplici canali di comunicazione, ma sono fatti di persone. Questo impone alle aziende un atteggiamento nuovo fatto di rispetto e trasparenza nei confronti del consumatore. Il dialogo è la base di ogni attività nei social media e questo può essere un’opportunità anche per risolvere eventuali problemi.

Link al case history| Socialmediamarketing

Criticità su Facebook: Due storie a lieto fine

Manuel Pratizzoli di Social Net Words illustra due case history che danno il buon esempio di come una criticità su Facebook dovrebbe essere affrontata.

Nel suo post descrive come due aziende famose presenti in Facebook con una pagina ufficiale hanno saputo gestire una criticità, trasformandola in opportunità.

Essere nei social media significa esporsi anche alle critiche. È una straordinaria occasione per quelle aziende che sono in grado di relazionarsi con il proprio pubblico e dimostrare che sono realmente interessate ai loro problemi e perplessità, sono pronte al confronto e ci tengono a costruire una relazione e non semplicemente vendere o farsi pubblicità.

Che cosa insegna questo case history?

    Chiedi scusa quando sbagli. Una buona scusa è formata da tre parti; Mi dispiace! È colpa mia! Cosa posso fare per rimediare? (Cit. Randolph Pausch) Le aziende sono persone e come tutti possono sbagliare. La sincerità, la trasparenza, il tempismo sono fondamentali per gestire l’immagine di un’azienda all’interno dei social media.

Link al case history| Manuel Pratizzoli

Sistemi di buio

Questo è diventato il caso studio di riferimento su come NON si devono gestire i rapporti con i clienti nell’era dei social media. Antonio Cabras racconta la sua esperienza di acquisto presso un e-commerce online specializzato nella vendita di lampade e lampadari.

A differenza del case history appena visto sopra, la criticità non è stata affrontata, anzi è diventata la scusa per intraprendere un’inutile e sterile battaglia dell’azienda contro il consumatore insoddisfatto, anziché cogliere l’occasione per dimostrarsi attenta e trasparente nei suoi confronti.

Risultato? Questa storia si è presto trasformata in un sito che illustra magistralmente come un semplice problema non risolto, possa rovinare la credibilità e la reputazione di un’azienda online.

Che cosa insegna questo case history?

    I mercati sono conversazioni dice la prima tesi del Cluetrain Manifesto. Nell’era dei social media le aziende non possono più permettersi di ignorare il potere dei consumatori e devono dare loro risposte, essere onesti e lavorare sodo per costruirsi un reputazione e creare un rapporto di fiducia con i loro clienti.

Link al case history| Sistemi di buio

Update: Il sito è stato dismesso: Ho salvato due screenshot dalla cache di Google che puoi trovare qui e qui

Conclusione

Dopo avere visto i case history ed individuato opportunità e rischi, ecco le 10 cose da tenere sempre presenti nelle attività all’interno dei social media:

  • Individua il tuo pubblico
  • Ascoltalo, dialoga con loro
  • Individua bisogni e risolvi problemi
  • Condividi contenuti interessanti, utili e di reale valore
  • Chiedi aiuto, poni domande, rispondi ai commenti e crea interazione
  • Rispetta le regole. sii etico, trasparente e naturale
  • Se sbagli, riconosci i tuoi errori, scusati e cerca di porre rimedio
  • Trasforma i problemi e criticità in opportunità
  • Sii paziente, i social media richiedono tempo per ascoltare, partecipare e creare
  • Analizza e misura i risultati e cerca di migliorare sempre

Update: Altri Case History Interessanti Sui Social Media

24/03/2014 Michele Boroni: Ceres Soft Ale, burla riuscita o no? Il (finto) lancio di una nuova birra per signore diventa un autogol. Considerazioni sul “purché se ne parli” ai tempi di Internet.

2/09/2013 Fulvio Bressan: come distruggersi la reputazione a livello mondiale grazie a FaceBook Antonio Tomacelli ci racconta come Fulvio Bressan si è rovinato la reputazione come produttore di vino grazie ad un messaggio razzista pubblicato su FaceBook.

21/05/2013 Perchè falliscono molte campagne nei Social Media? Dario Ciraci ha raccolto molte interessanti case history di campagne fatte dai grandi brand nei social media che sono considerate come clamorosi “fail”, ovvero quei fallimenti che spesso compromettono l’immagine di un brand.

18/06/2012 La radio, la delocalizzazione e la rete ‎Gabriele Granato ci racconta la sua esperienza diretta di utente sulla pagina Facebook di RTL102.5. RTL102.5 sponsorizza Goldendpoint, censurando tutti i commenti che criticano l’azienda per aver delocalizzato degli stabilimenti in Serbia.

30/05/2012 Terremoto & Social Media (usati male) Davide Pozzi ci racconta come tre noti brand (Groupalia, Prenotable, Brux Sport) abbiano avuto la malsana idea di promuovere i propri prodotti e servizi in Twitter, sfruttando l’hashtag #terremoto, ottenendo come effetto un mare di critiche da parte della community. Questo è il classico esempio di come NON si devono usare i social media per promuoversi online.

29/03/2012 Social Case History Forum Si è tenuto oggi a Milano un interessante workshop formativo con una mission dichiarata: “Solo case history. Niente #fuffa”. Sono stati presentati molti Social Media Case History Italiani su temi e settori differenti con i Social Media come comune denominatore. Nel account ufficiale di SlideShare puoi trovare tutte le slide degli interventi.

10/01/2012 Come Gestire gli utenti Social-Incazzati Marco Papa ha scritto un ottimo articolo analizzando come Samsung Italia abbia gestito male le critiche degli utenti che hanno iniziato a lasciare centinaia di commenti negativi sulla pagina Facebook dell’azienda, dopo l’annuncio del mancato aggiornamento dei pro­pri ter­mi­nali con il sistema ope­ra­tivo Bada.

3/10/2011 Leica e Nikon su Facebook [Case History] Guido Ghedin racconta attraverso un interessante case history, come Leica e Nikon, sono stati costretti a domare le reazioni infuocate dei fan su Facebook.

17/08/2011 Omeopatia e Web, parla il blogger censurato Wired.it documenta il contenzioso che ha contrapposto il colosso dell’omeopatia Boiron e un piccolo blog italiano (con lo zampino dei Social Media).

4/08/2011 @HTCItalia e le critiche: perché HTC sta sbagliando
Esempio di bad-marketing dovuto all’incapacità di reagire alla critiche, protagonista l’account Twitter di HTC–Italia.

13/04/2011 Patrizia Pepe, quando la brand reputation passa su Facebook
NinjaMarketing parla del caso Patrizia Pepe e le critiche dei fan su Facebook. La stessa Patrizia Pepe si scusa ufficialmente con questo post: Patrizia Pepe impara dai Social Media e poi pubblica sul suo blog ufficiale un’analisi approfondita di quanto accaduto La crisi Social Media diventa Open

Photo credits| Intersection Consulting
Icon credits| David Vignoni e VistaICO

6 Commenti

  1. ottimi esempi

    p.s. nel caso “sistemi di buio” manca una “s” credo nella frase: “…anzi è diventata la susa per intraprendere un’inutile e sterile battaglia…” ciau

  2. Grazie per questo articolo, alcuni di questi esempi già li conoscevo.
    Hai fatto un’analisi attenta e accurata e come avrò un po’ di tempo li studierò un po’ meglio!

    Ottimo spunto di riflessione!

  3. Mi sto appassionando sempre di più al tuo sito. Grazie di tutti questi interessanti contributi!

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